Per l´uomo de XVIII secolo l´intelletto ,l´immaginazione e L´intuizione erano facoltà distinte. L´anima un
congegno smontabile privo di centro. È con il Romanticismo che si giunge alla riscoperta di quel´unità spirituale,
già cara al Rinascimento , tra l´uomo e l´universo, che viene restituito un ruolo di primo piano alla poesia, al mito
e, in particolare, al sogno e alla dimensione onirica.
Su questa constatazione si fonda L´anima romantica e il sogno , uno degli studi piú importanti sul Romanticismo tedesco,
pubblicato per la prima volta nel 1937. È il sogno il vero filo conduttore di una letteratura che nasce sotto il segno
della notte: luogo dove l´artista può accedere a emozioni ed energie precluse durante la veglia , culla dell´inconscio,
dimensione che invade il reale stemperandosi nei ricordi e in visioni fiabesche o premonitrici. Dichiarando la propria
estraneità al metodo psicoanalitico , Albert Béguin illustra e analizza le rappresentazioni oniriche nelle opere di Hölderlin,
Novalis ,Tieck, Brentano, Hoffmann, von Kleist. Con un´intuizione che anticipa la successiva letteratura comparata, arriva
a esaminare i legami tra i romantici tedeschi e autori come Nerval, Baudelaire, Mallarmé, Rimbaud, fino ai poeti surrealisti
del primo dopoguerra.
Considerato lopera migliore di Béguin, L´anima romantica e il sogno rimane uno dei saggi più completi e suggestivi sulla
letteratura dell´Ottocento e su quegli elementi onirici che ne sono il tema più intimo e ricorrente.
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